Pimonte - Antico Casale Con Oltre 7000 mq Di Terreni Annessi E’ un sito unico, posto sulla cima del Monte Pendolo, al centro della vetusta area dei Monti Lattari, a 575 metri sul livello del mare, con uno sguardo suggestivo sulla valle del Sarno e sul golfo di Castellammare di Stabia, difronte la massa imponente del Vesuvio, il Golfo di Napoli, Procida ed Ischia. un fabbricato rurale del ‘700, danneggiato dal sisma dell’80, in parte restaurato, composto da piano terra, primo piano e sottotetto, sulla cima del monte, insiste su un’area in parte coltivata ad uliveto ed in parte adibita a paddock e pista per cavalli. Al fabbricato sono annessi comodi rurali quali stalle, cisterna, ecc. Ad essa si accede dal centro di Pimonte attraverso una stradina carrabile (via Pendolo di Sopra). L’antico casale, in muratura a vista di conci calcarei, ha una superficie complessiva di oltre 400 mq per un volume di circa mc 1200, al netto dei volumi dei sottotetti, ed è contraddistinto da quattro subalterni (sub 1,2,3 e 4), mentre i terreni annessi hanno una superficie complessiva di oltre mq 7000. Tutto il complesso immobiliare, ivi comprese le superfici annesse, ricade in zona E1 (Agricola Normale e verde boschivo) del vigente P.R.G., che consente interventi di risanamento conservativo, giusta delibera comunale n. 48 del 30/10/2007, nonché la ricostruzione delle parti ancora dirute ai sensi della L. 219/81. Il fabbricato danneggiato dal sisma dell’80 può essere ristrutturato. Si precisa che la delibera comunale sopracitata n. 48, permette di eseguire l’intervento di risanamento conservativo del fabbricato in presenza di elementi inconfutabili che attestino la consistenza del precedente fabbricato, quali rilievi fotografici e schede A e B del fabbricato, redatte in occasione dei danni causati dal terremoto e descrizione della superficie e della consistenza del fabbricato, così come descritto nel titolo di provenienza del 1913. Il fabbricato rurale anche se in parte diruto, conserva possenti murature in pietrame calcareo per tutto il perimetro, delineando incontrovertibilmente sia la consistenza, sia la volumetria che la sagoma. Dal titolo del 1913 per Re Vittorio Emanuele III, si evince che, oltre al fabbricato rurale, nella proprietà sono presenti diversi comodi rurali, tra cui stalla, pozzo, cisterne, wc, forno e loggia. Il terreno è formato da tre terrazzamenti principali, ciascuno di discreta estensione, pianeggianti, anche se insistono sulla cima del Monte Pendolo, tutti contraddistinti da una panoramicità varia e suggestiva: il Monte Faito da un lato, l’Agro-nocerino-sarnese dall’altro e difronte il Golfo di Napoli. Il sito è ideale non solo come belvedere ma anche per la creazione di un eliporto a destinazione turistica, perché, tra l’altro, può essere considerata un terminale ideale per escursioni sui monti Lattari (sentiero degli dei etc). Completano il tutto circa 4.000 mq di uliveti ed annesso rudere come da foto.