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Vendita: Omegna - Villa Lungolago Antonio Gramsci 28, Omegna

Posizione unica, fronte lago, splendida Villa d'epoca con ampio parco di ca. 3.000 mq. La villa mantiene il suo antico splendore ed il parco, con i suoi magnifici fiori e piante di vario genere, ci regala dei magnifici colori in tutte le stagioni. La posizione è centrale ed adiacente al paese, caratteristica che rende la proprietà un' ottima dimora. L' immobile gode di una fantastica vista lago ed una esposizione ottimale al sole. Omegna (Omegna in lombardo) è un comune italiano di 15 541 abitanti[1] della provincia del Verbano-Cusio-Ossola e rappresenta il principale centro del Cusio ed è posto all'estrema propaggine settentrionale del Lago d'Orta. Le origini L'insediamento antico del territorio è provato dai ritrovamenti archeologici della frazione di Cireggio, dove in località San Bernardo si sono rinvenuti frammenti fittili e litici della tarda età del bronzo e del ferro, e del monte Zuoli, dove si è individuato un altare protostorico e un possibile scivolo rituale. Priva di fondamento è l'ipotesi, proposta dallo storico Antonio Rusconi[2], che vorrebbe il lago d'Orta popolato dagli Osci (nome che gli eruditi locali avevano ricavato da "Oscela", ritenuto l'antico nome dell'Ossola) di origine iberica, dal cui dialetto sarebbe derivato (da umacia = lago) il toponimo Humana-Umenia-Vemenia. Un'altra leggenda è quella che fa derivare il nome di Vemania da "Vae moenia" (Guai a voi o mura!) maledizione che Giulio Cesare avrebbe scagliato contro le formidabili mura della città. Queste e altre ipotesi (come quella sul favoloso popolo degli Usii), sono da relegare tra i miti creati da una certa erudizione, più ricca di amor di patria che di spirito critico. Il medioevo e l'età moderna Con la convenzione dell'11 agosto 1221 i nobili di Crusinallo danno Omegna ai novaresi. Nel testo si legge: "Crusinallo - loco et villa seu burgo Vemeniœ - Castrum Desideratum (il Torrione di Omegna) - la Strona - Durantinus de ripa - Gravalona - Anagueglia (Nigoglia) - locus Bagnella - Ciserim - Cocarna superiore - Cocarna inferiore (non Coquarna come nel Bescapè) - Cranna Gattugno - Bulio - Germagno - Noseto - Laurelia - Lizogno - Garnarolo."[3]. Omegna fu investita il 22 marzo 1413 da Francesco Maria Visconti a Francesco Barbavara e passò in eredità prima ai Visconti Borromeo poi ai Borromeo Arese nel 1714 e alla famiglia rimase fino all'avvento dei giacobini francesi [4] I moti giacobini - Napoleone - l'Ottocento