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Vendita: Moio de' Calvi - Villa via Antonio Locatelli 2, Moio de' Calvi

Media Valle Brembana, Moio De' Calvi - in splendida posizione soleggiata e ben esposta, villa di testa indipendente con grande giardino esclusivo. Piano terra grande soggiorno con caminetto, cucina a vista, bagno di servizio. Piano superiore camere da letto, bagno padronale e grande terrazza. Ottime rifiniture. Possibilità di affitto riscatto o vendita a rate. Prezzo trattabile! Moio de Calvi è un comune italiano di 213 abitanti della provincia di Bergamo, in Lombardia. Situato nell'alta Val Brembana, dista circa 40 chilometri a nord dal capoluogo orobico. Piccolo borgo incastonato tra i monti, non annovera episodi di spessore nella sua storia. Storia fatta dalla quotidianità dei propri abitanti, da sempre dediti al lavoro che la natura offre, dall'allevamento alla produzione del carbone di legna. Come per molti altri borghi vicini, si pensa tuttavia i primi insediamenti stabili in questa zona siano riconducibili all'epoca delle invasioni barbariche, quando le popolazioni soggette alle scorrerie si rifugiarono in luoghi remoti, al riparo dall'impeto delle orde conquistatrici. Il toponimo invece dovrebbe derivare dal latino volgarizzato Molleus, indicante un luogo umido, mentre la dicitura De' Calvi è stata aggiunta nel 1863, con Regio Decreto 28 giugno 1863, n. 1.426. Scarse sono le notizie del paese fino all'epoca medievale, quando venne posto nel feudo facente capo alla famiglia ghibellina dei Visconti, che diedero il permesso, ad ogni persona appartenente alla loro fazione, di uccidere un guelfo. Nonostante questo non ci sono giunti documenti che attestano di lotte avvenute sul suolo comunale. Nel corso del XVI secolo il paese, dopo essere entrato a far parte della Repubblica di Venezia, fu inserito nel distretto amministrativo della Valle Brembana Oltre la Goggia, che comprendeva tutti i comuni dell'alta valle, con capoluogo posto a Valnegra e godeva di sgravi fiscali e numerosi privilegi. In quel periodo venne a stabilirsi la famiglia dei Calvi che creò una propria riserva di caccia. I discendenti della famiglia si integrarono con gli altri abitanti, tanto che ancor oggi è possibile notare una discontinuità tra gli edifici, taluni di matrice contadina e rurale, altri influenzati dall'architettura veneziana. Nel 1927 il regime fascista fece una grande opera di accorpamento tra parecchi comuni del Regno d'Italia. Fu il caso anche di Moio, che si trovò aggregato ai vicini Valnegra, Piazza Brembana e Lenna in un unico comune denominato San Martino de' Calvi[6]. Soltanto nel 1956 i comuni si separarono nuovamente, assumendo l'attuale conformazione. Il territorio comunale offre ottimi colpi d'occhio, grazie al contesto naturalistico in cui è immerso. Numerose sono quindi le possibilità di escursioni sui monti circostanti, adatte ad ogni esigenza: dal principiante all'utente più esperto ed esigente. Molto particolare è la chiesa parrocchiale, dedicata a San Mattia. Edificata al termine del XV secolo e ristrutturata due secoli più tardi.